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CHE SÌ JÙTE A CEVETÈLLE!?

Che sei andato a scuola alla Civitella?

23/05/2020 / Lo sapevate che...

Che gli allievi del Seminario di Foggia non imparassero “proprio niente”, era noto anche perché alcuni di essi venivano poi avviati alla vita sacerdotale. Era in tale contesto, e il particolare tipo di scuola, dove l’insegnamento era affidato ai sacerdoti del tempo, che esponeva gli allievi ad un inconsapevole lotta con i coetanei dell’epoca, che invece non frequentavano nessun tipo di scuola.

Il giudizio “di merito” verso i giovani che frequentavano la scuola “Civitella” potrebbe quindi aver avuto dapprima un significato di puro “sfottò”, fino a subirne, nel corso del tempo, il ribaltamento del senso, trasformandosi in un giudizio “negativo”. Erano ragazzini e fa parte di quell’età essere senza filtri, ma la mancanza totale di fiducia che l’insegnante poneva su un suo studente che ambiva a crescere, seppur per “sentito dire” e coi suoi enormi limiti. Asino sì, davvero asino, fieramente asino, se proprio vogliamo mettere i riccioli a questa frase. In fondo erano ragazzi normali, molti figli di terrazzani svogliati e di una intelligenza nella media o forse lievemente sotto media.

A questo “modo di dire” che l’amico Filippo Cecere, "Filippe u’ sart", ha involontariamente aperto, questa sera durante una passeggiata fra amici e ne lego un altro: “ ‘A scòle ‘a Cevetèlle “ che in un modo spregevole, almeno minimizzante, ridicolizzante: “Che sì jùte a Cevetèlle!?”, che sei andato a scuola alla Civitella?, a voler significare di aver imparato poco o niente, e da lì tante risate.

Questa scuola “Civitella”, è esistita veramente, a Foggia negli anni 60-70 era nelle prossimità di Via le Maestre. Nel 1835 Monsignor Monforte acquistò con mezzi propri e con il concorso del Municipio di Foggia per tremila ducati l’ampio casamento, denominato “Civitella”, destinando la parte superiore a Seminario Scuola Ecclesiastica. Negli anni '30 era proprio in via Civitella, parallela di via Arpi, e la presenza della scuola popolare ha dato vita al modo di dire “è ijùte a’ cevetèlle” riferendosi a una persona poco istruita.

A CURA DI

ETTORE BRAGLIA