Il veglione della Pentolaccia, la cui primaedizione si svolse a Foggia nel lontano 1928, ebbe il suo culmine con un ottimosuccesso di esecuzione ed organizzazione nel 1930.
L’attraente e vario programma riscosse gliapplausi del pubblico, l’iniziativa propose alla città un momento di festa e diallegria, con una grande sfilata di carri allegorici e gruppi mascherati, cheoltre ad essere espressioni gioiose della creatività e della condivisone,permise di riscoprire le tradizioni della festa di Carnevale e dellaPentolaccia; si procedette alla premiazione delle migliori mascherine, mentretra i quattro gruppi della tarantella dei Tony, delle Pierottes e delleGiapponessine furono estratti a sorte quattro premi che per la fortuna furonoassegnate rispettivamente alla bambina Anna Mele, al vispo Giuseppe Lo Piano,al piccolo Antonio Fornari, ed alla simpaticissima giapponesina Lucia Conte. Lacommissione era composta dalla signora del Prefetto, donna Gaetanella Benigni,dalla signorina Maria Carone e dal segretario Federale che assegnò i premi allemigliori mascherine.
Furono in tutto tre le graziose feste,organizzate dal Comitato Provinciale dell’Opera Nazionale Balilla, fu ancherivolto un vivo compiacimento alla, signorina Amelia Rabbaglietti e allesolerti collaboratrici Catalano M. Assunta e le signorine Bernardini M. Teresa,Mascia Anna, Del Conte Grazia e Di Ianni Ester che fecero del loro meglio perla perfetta riuscita delle feste, ed un forte elogio andava fattoall’impeccabile orchestrina diretta dai maestri Renzulli Mario e Tucci Saverio.I più giovani d’ambo i sessi avevano nacchere, trombe e giochi carnevaleschicon i quali si dette gaiatezza e brio all’ambiente. Le bellissime feste sierano concluse con la caratteristica tarantella tra le frenetiche acclamazionidel numeroso pubblico intervenuto. Fra le innumerevoli esecutrici si eranomaggiormente distinte le signorine: Pina Lauriola, magnifica nella parte dimontanara e di fata, Catalano Pinotta, Viola Sofia, l’applaudatissima Colorni Rosa,Urbano Emma, le piccole D’Aloia, i piccoli Mele. Applauditissima anche lacommedia dialettale, magnificamente interpretata dalle signorine Molinari,Ulivieri e Lauriola.
La festa continuò con la premiazione delcarro allegorico e del gruppo mascherato più bello ed originale, e si conclusecon il “Funerale del Carnevale”. Dopo il completo successo dei veglioncini,l’attivo Comitato Provinciale dell’O.N.B. rispolverò la tradizione, di questo“Funerale del Carnevale”, con l’accensione del fantoccio del carnevale e sisnodò per le vie cittadine sino a giungere su Vittorio Emanuele di fronte allaVilla Comunale dove, contemporaneamente, si attese la parata carnevalesca,facendo festa con buona musica, truccabimbi e animazione per grandi e piccoli.Ed è proprio sul corso principale che, dopo il raggiungimento del corteo, traballi e sorprese, si proseguì con la rottura delle tradizionali pignatterealizzate dai gruppi partecipanti, ed ancora continuò con la premiazione delcarro allegorico e del gruppo mascherato più bello ed originale, e il tuttosempre con la collaborazione della signorina Amelia Rabbaglietti che organizzòanche una bellissima recita il 12 aprile 1930 in occasione della festa delpane.
A CURA
DI ETTORE BRAGLIA