Il nostro paese possiede un vero e proprio tesoro, fatto da oltre duemila tonnellate di lingotti d’oro. Si trova in quello che si può definire il Fort Knox italiano, a Roma, ed è quello che, in qualche modo, fa la ricchezza del nostro paese.
Se nominiamo Fort Knox, tutti sappiamo di che cosa stiamo parlando, anche grazie ai tanti film che hanno visto questo edificio protagonista delle vicende. Si tratta della fortezza, sempre circondata dall’esercito, che contiene tutto l’oro degli Stati Uniti d’America, ed è uno degli edifici meglio protetto al mondo, proprio per i rischi che gli USA correrebbero se anche solo parte di questo oro fosse rubato. Quello che molti non sanno è che l’Italia ha un proprio Fort Knox, dove viene custodito l’oro di proprietà della Banca d’Italia. Oro per il quale siamo la terza nazione più ricca d’Europa.
Il Fort Knox italiano si trova a Roma, per la precisione in Via Nazionale, dove sono presenti i caveau della banca, e per entrare al suo interno (cosa che possono fare solamente i rappresentanti delle istituzioni) ci vogliono diversi giorni di preparazione, a causa delle procedure di sicurezza. Ma una volta che qualcuno riesce ad entrare ha davanti a sé uno spettacolo unico, costituito dalle 2400 tonnellate di oro purissimo, che per alcuni lingotti è lì fin dal momento dell’Unità d’Italia, quando ancora la Banca d’Italia non esisteva.
In realtà, non tutte le 2400 tonnellate sono lì dentro, ma ce ne sono circa la metà. L’altra metà infatti nel corso degli anni è stata lasciata in altre fortezze, la cui ubicazione è al momento ignota (si sa solo che sono in Germania, Svizzera e Inghilterra) per evitare che un attacco a queste strutture possa causare la perdita di questo patrimonio del nostro paese. L’oro conservato qui dentro, poi, è purissimo, e questo evita il consumo da parte degli agenti atmosferici, perché molti lingotti sono tal quali da diversi secoli. Ma a chi appartiene tutto quest’oro? La cosa particolare è che, nonostante sia oro italiano a tutti gli effetti, non è di noi cittadini, né dello stato ma proprio della Banca che però, essendo regolata dallo stato stesso, non può spenderlo in nessun modo, motivo per il quale questo oro deve rimanere sempre all’interno del caveau, tranne in casi gravissimi a cui speriamo sempre di non dover assistere. In ogni caso, è oro che lì è e lì rimane, costituendo però di fatto la ricchezza del nostro paese, mentre ogni mese ne viene calcolato il valore totale in base al prezzo attuale dell’oro.
Un’altra curiosità è che tutti i lingotti sono tracciabili ed è possibile sapere da dove provengono, perché quando vengono forgiati dalla banca che li forgia (sono lingotti giganti) viene impresso anche il sigillo, per cui esistono lingotti africani, lingotti della dittatura nazista, lingotti della Banca di Toscana, uno dei rami da cui è nata la Banca d’Italia: secoli di storia racchiusi in un edificio che contiene, a tutti gli effetti, il vero tesoro del nostro paese.