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Monte Sant'Angelo, tra fede e leggenda

02/05/2019 / Sociale e Società

7 santuari in linea retta, la fede per San Michele Arcangelo e un ricco programma per celebrare il Santo Patrono di Monte Sant'Angelo

Monte Sant'Angelo è celebre per il santuario di San Michele Arcangelo, meta di pellegrinaggi dei fedeli cristiani sin dal VI secolo.

San Michele è la figura determinante nella fede cattolica (assieme alla Vergine Maria), nella lotta contro il male, nella lotta contro il Diavolo “in persona”. Nelle varie iconografie San Michele Arcangelo viene sempre rappresentato con le ali spiegate e la sua enorme spada in pugno, pronta a difendere tutti, e a combattere contro ogni male. La spada, simbolo assai “efficace” ed eloquente, e poi, l’episodio dell’Apocalisse che ci riferisce, nel particolare, della lotta tra Michele e satana. Nell’Apocalisse Egli riceve il compito di scacciare Lucifero (il drago) che, una volta depravatosi nell’intelligenza e sfigurato nell’aspetto, diviene satana e, con un terzo degli angeli ormai ribelli, viene precipitato sulla terra e inghiottito al di sotto di essa. Si legge, parlando del drago-lucifero-stana: “La sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra”. Ed è proprio su questo particolare passaggio dell’Apocalisse che prende vita, diciamo così, la leggenda della cosiddetta “Linea di San Michele Arcangelo”: una misteriosa linea immaginaria che unisce sette monasteri. Ben sette santuari tutti consacrati a San Michele Arcangelo, tutti lontanissimi tra loro, ma che risultano straordinariamente in perfetto allineamento fra loro, partendo dall’Irlanda alla Palestina, passando per Inghilterra, Francia, Italia e Grecia. Questa “linea sacra”, secondo la leggenda, è stata “prodotta” dal colpo di spada che il santo inflisse al diavolo per rimandarlo all’inferno. Tra l’altro, importante ricordarlo, i tre siti più importanti, quello di Mont Saint Michel in Francia, la Sacra di San Michele in val di Susa e il santuario di Monte Sant’Angelo nel Gargano, sono tutti allineati alla stessa distanza.

Il tracciato comincia in Irlanda, su un’isola deserta, dove l’Arcangelo Michele sarebbe apparso a San Patrizio per aiutarlo a liberare il suo Paese dal demonio. E’ qui che sorge il primo monastero: quello di Skellig Michael (“roccia di Michele”)

La linea si dirige poi diritta verso Sud e si ferma in Inghilterra, a St. Michael’s Mount, un isolotto della Cornovaglia che con la bassa marea si unisce alla terraferma. Proprio qui San Michele avrebbe parlato a un gruppo di pescatori

La linea sacra prosegue quindi in Francia, su un’altra celebre isola, a Mont Saint-Michel, dove nel 709 l’Arcangelo apparve al vescovo Avranches, Sant’Auberto intimandogli che gli venisse costruita una Chiesa nella roccia. La baia unita al suo santuario sono Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco dal 1979 e uno dei siti turistici più visitati in Francia

A ben 1000 chilometri di distanza, in Val di Susa, Piemonte, sorge il quarto santuario: la Sacra di San Michele. La linea retta unisce anche questo luogo sacro al resto dei monasteri dedicati a San Michele. La costruzione dell’abbazia inizia intorno all’anno mille e nel corso dei secoli si sono aggiunte nuove strutture. I monaci benedettini l’hanno sviluppata aggiungendo anche la foresteria in quanto questo luogo era di passaggio per i pellegrini che affrontavano la via Francigena.

Spostandosi di altri 1000 chilometri in linea retta si arriva in Puglia, sul Gargano, dove una caverna inaccessibile è diventata un luogo sacro: il Santuario di San Michele Arcangelo. Il Santuario fu iniziato intorno al 490 anno della prima apparizione dell’Arcangelo Michele a San Lorenzo Maiorano

Ne “Il Santuario di San Michele sul Gargano dal tardoantico all’alto medioevo” (del prof.re Marco Trotta) è possibile apprezzare una ricostruzione virtuale del Santuario grotta di San Michele di Monte Sant'Angelo al tempo dei longobardi, ovvero prima che il complesso fosse monumentalizzato dagli angioini assumendo pressoché la struttura attuale.

Dall’Italia la traccia dell’Arcangelo arriva poi in Grecia su un’isola dal quale prende il nome il Monastero di Symi: qui viene custodita un’effigie del Santo alta 3 metri, una delle più grandi esistenti nel mondo.

La linea sacra termina in Israele, al Monastero del Monte Carmelo ad Haifa. Questo luogo è venerato fin dall’antichità e la sua costruzione come santuario cristiano e cattolico risale al XII secolo.

Festival Michael, ricco programma dal 4 all’11 maggio

Ed è proprio nel giorno in cui San Michele Arcangelo, apparve sul monte Gargano che il Paese celebra il suo Santo Patrono con il Festival Michael.

Il programma dei festeggiamenti, che avranno il loro culmine nelle giornate del 7 e 8 maggio, prenderà il via sabato 4, con il gemellaggio internazionale tra Monte Sant’Angelo e l’abbazia francese Mont Saint-Michel, dibattiti e concerti. Martedì 7 e mercoledì 8, sono previsti percorsi gastronomici, proiezioni, momenti musicali, mostre sul pellegrinaggio, rito del fuoco e uno straordinario spettacolo pirotecnico.

Venerdì 10 maggio sarà la volta di Enzo Decaro, che porterà in scena lo spettacolo Francesco Boneri VS Cecco del Caravaggio, mentre sabato 11 ci si lascerà travolgere dalle note di Nicola Piovani, premio Oscar per il capolavoro cinematografico La vita è bella di Benigni.

In programma anche numerosi eventi collaterali, tra cui mostre, presentazioni di libri, reading musicali e visite guidate, mentre per i più piccoli sono previsti quattro laboratori didattici al Museo Tancredi, due di archeologia (“I piccoli vasai” domenica 5 maggio e “Archeologi per un giorno” mercoledì 8 maggio) e due laboratori gastronomici “Con le mani in pasta” (“Il pane” venerdì 4 maggio” e “la pasta” venerdì 10 maggio).

Sabato 4 maggio

Ore 10:00 Sala convegni Santuario, APERTURA FESTIVAL e conferenza con Ada Campione, Vincent Juhel (Francia), Angela Laghezza e Jean Michel Picard (Irlanda);

Ore 18:00 Castello, GEMELLAGGIO MONTE SANT’ANGELO – MONT SAINT-MICHEL, sottoscrizione gemellaggio, concerto con VICTORIA DELAROZIÉRE, MARTA DELL’ANNO, TARANTULA GARGANICA, LA PACCHIANELLA.

Domenica 5 maggio

Ore 10:30 Grotta dell’Arcangelo, Santa Messa con i Rettori di Monte Sant’Angelo, Sacra di San Michele in Piemonte e Mont Saint-Michel;

Ore 18:00 Sala conferenze Biblioteca, SAN MICHELE, GUERRIERO E PSICAGOGO: conferenza con FRANCO CARDINI e Giorgio Otranto;

Ore 20:30 Sala convegni Santuario, QUINTETTO PARVANEH con Medagliele (violino), Del Gaudio (violoncello), Carparelli (violino), Cacciatore (viola) e Pische (pianoforte).

Fonte: https://www.puglia.com

UN PO’ DI STORIA

Sebbene il centro urbano sia stato fondato attorno all'anno 1000, la storia di Monte Sant'Angelo è precedente di almeno cinque secoli. Secondo la tradizione, un certo Elvio Emanuele, ricco proprietario e signore del Monte Gargano, aveva smarrito un toro di sua proprietà. Dopo vari giorni di ricerca lo trovò inginocchiato all'interno di una spelonca quasi inaccessibile. Vedendo l'impossibilità di dargli soccorso, il ricco pastore scoccò una freccia che inspiegabilmente, tornò indietro, ferendolo. L'uomo rimase assai turbato dell'accaduto e raccontò il tutto al vescovo di Siponto, san Lorenzo Maiorano. Questi così ordinò ai fedeli tre giorni di penitenza. Al terzo giorno, l'8 maggio del 490 l'arcangelo Michele apparve al santo vescovo e gli ordinò di dedicare la grotta al culto cristiano in suo nome. Dopo questa apparizione (detta del Toro) l'Arcangelo si manifestò al vescovo Maiorano nel 492 e nel 493. Nel VII secolo i Longobardi, particolarmente devoti di san Michele, elevarono la grotta a loro santuario nazionale. Attraverso il tratto della Via Francesca si sviluppò un intensissimo flusso di pellegrini.

Saccheggiata dai saraceni nell'871, nella seconda metà del X secolo la Sacra Grotta divenne meta obbligata dei crociati diretti in Terrasanta. In seguito nei pressi della grotta andava sviluppandosi il centro urbano che fra il 1086 e il 1105 divenne capitale di un vasto possedimento normanno, fondato da Enrico figlio di Roberto conte di Lucera. Il possedimento comprendeva l'intero Gargano. Nel 1177 Guglielmo II re di Sicilia dona alla sua giovane moglie, Giovanna d'Inghilterra, Monte Sant'Angelo appellandolo Honor Montis Sancti Angeli.

Nel 1401 Monte Sant'Angelo ottenne da papa Bonifacio IX il titolo di Città. Nel 1466 la città fu concessa da Federico I di Napoli al campione della resistenza albanese contro gli Ottomani e athleta Christi Giorgio Castriota, detto Scanderbeg, insieme a San Giovanni Rotondo e Trani.

Nel Seicento Monte Sant'Angelo entrò a far parte del Regno di Napoli. Il disastroso terremoto del Gargano del 1646 causò a Monte Sant'Angelo il crollo di oltre 100 edifici e la morte di cinque persone. Secondo la tradizione, durante l'epidemia di peste del 1656, l'Arcangelo si sarebbe manifestato al vescovo della diocesi Giovanni Alfonso Puccinelli dispensando grazie e guarigioni.

Dal 1700 in poi nacquero molti quartieri nuovi che modificarono in parte l'aspetto originale delle antiche mura dell'VIII secolo, che fino ad allora erano rimaste immutate. Nell'Ottocento Monte Sant'Angelo venne aggregato del Regno d'Italia.

È stato sede fino al 2010 della Comunità Montana del Gargano. Dal 2014 è presente invece una delle sedi di un'agenzia della Regione Puglia, l'ARIF (Agenzia regionale attività irrigue e forestali).

Le visite dei santi

«Prima di recarvi qui da me… andate a Monte Sant'Angelo e invocate l'aiuto e la protezione dell'Arcangelo Michele.» (Padre Pio da Pietrelcina)

La città è stata oggetto di visite anche di numerosi Santi: san Bernardo, san Guglielmo da Vercelli, san Tommaso d'Aquino, santa Caterina da Siena, san Francesco d'Assisi (recatosi per la preparazione alla Quaresima del 1221), san Francesco Antonio Fasani, santa Brigida di Svezia con sua figlia santa Caterina di Svezia.

Il 3 luglio del 1917 fu la volta di padre Pio da Pietrelcina il quale si recò in pellegrinaggio alla grotta santa per venerare San Michele. San Pio era molto devoto dell'Arcangelo.

Il riconoscimento UNESCO

il 25 giugno 2011 il Santuario di San Michele Arcangelo di Monte Sant'Angelo diventa Patrimonio Mondiale dell'Umanità UNESCO con il circuito seriale The Longobards in Italy, Places of Power, 568 – 774 A.D., entrando a far parte della schiera dei più autorevoli Beni Culturali del mondo e cioè nella World Heritage List.

Il riconoscimento della National Geographic

Il 5 gennaio 2014 la National Geographic Society ha riconosciuto la Grotta di San Michele Arcangelo come una delle grotte più belle del mondo. Per la precisione la grotta micaelica è stata posizionata all'ottavo posto nella top ten mondiale redatta dall'ente scientifico. Inoltre essa è l'unica grotta italiana inserita nella lista delle prime dieci

Fonte storia e foto: Wikipedia