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OTTO, CINQUE E DUE PER MILLE.

12/05/2017 / L'esperto risponde

Durante il periodo dellapresentazione della dichiarazione dei redditi, le domande più frequenti che civengono poste dai cittadini riguardano la destinazione dell'otto, del cinque edel due per mille dell'Irpef. I maggiori dubbi riguardano la libertà di sceltae soprattutto “la gratuità” della scelta, ossia che non comporti oneri acarico del contribuente.

L'8, il 5 e il 2 per mille,indicano le quote Irpef che possono essere destinate a enti benefici, aconfessioni religiose, alla politica. Ognuna con modalità proprie.

8 PER MILLE

È il primo nato dellacategoria. La legge che lo istituisce è del 1985. Indica una quota, appuntol’otto per mille, delle imposte ricavate dall’Irpef che si può destinare alloStato o a varie confessioni religiose.

È obbligatorio segnalare la propria scelta?

No, i contribuenti non sonoobbligati a segnalare la destinazione dell’8 per mille. La quota, anche di chinon ha fatto la scelta, viene comunque ripartita fra i soggetti che ne possonobeneficiare. La ripartizione avviene in proporzione in base alle scelte fattedai contribuenti negli anni precedenti.

Chi sono i destinatari?

Lo Stato e la Chiesa Cattolica,la Chiesa Valdese, gli Avventisti, le Assemblee di Dio in Italia, l’Unionedelle Comunità Ebraiche, la Chiesa Evangelica Luterana, l’Unione CristianaEvangelica Battista e la Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia, l’UnioneBuddhista Italiana e l’Unione Induista Italiana. Dalla dichiarazione deiredditi 2017 (anno di imposta 2016) anche l'Istituto Buddista Italiano SokaGakkai (IBISG).

Come si esprime la propria scelta?

Si deve compilare la schedaallegata ai modelli per la dichiarazione scegliendo la destinazione.

5 PER MILLE

È una misura fiscale introdottadallo Stato Italiano per aiutare gli enti che svolgono attività di utilitàsociale. È la possibilità di destinare il 5 per mille dell’Irpef già pagata,quale contributo di solidarietà, ad una organizzazione no profit (come ad es.la Federconsumatori).

Cosa succede se non sidestina il 5 per mille?

Se non si sceglie a chi donareil proprio 5 per mille, l’importo verrà comunque distribuito dallo Stato, inmisura proporzionale, a tutte le altre associazioni ed enti presenti nellalista che sono già state scelte da altri cittadini-contribuenti. Il 5 per millenon è una donazione, è semplicemente la destinazione di una parte dell’impostasul reddito.

Quali sono gli enti chepossono ricevere il 5 per mille?

Per poter ricevere il 5 permille, gli enti e le associazioni devono essere accreditati presso l’Agenziadelle Entrate e far parte di una di queste 4 categorie: 1) volontariato, Onlus(Organizzazioni non lucrative di utilità sociale) e associazioni di promozionesociale; 2) attività sociali svolte dal Comune di residenza; 3) ricercasanitaria; 4) ricerca scientifica e/o Università.

Cosa bisogna fare perdestinare il 5 per mille?

Nel presentare il modello 730 ol’UNICO, basterà inserire la propria firma nello spazio dedicato alla sceltaper la destinazione del cinque per mille dell’IRPEF ed inserire il codicefiscale dell'associazione o dell'ente nel riquadro dedicato.

2 PER MILLE

E' un contributo volontario,che si può decidere di destinare ad un partito politico. Il contribuente può dunque decideredi devolvere una piccola parte della sua Irpef ad un partito politico a suascelta. La scelta è del tutto libera e il contribuente può anchescegliere di non versare la quota Irpef.

Va bene qualsiasi formazione politica?

No, solo a quelle iscrittenella seconda sezione del Registro dei partiti politici, chepossono accedere ai benefici previsti dal Decreto Legge n. 149/2013, sull’abolizionedel finanziamento pubblico diretto.

Come si esprime la propria scelta?

C’è una scheda dedicata allascelta della destinazione volontaria del 2 per mille dell’Irpef ai partitipolitici. Si deve firmare nel riquadro della formazione politica che si scegliedi finanziare.

Si deve scegliere fra 8 e 5 per mille?

No, le scelte di destinare 8 e5 per mille non sono alternative fra loro e possono essere espresse entrambe.

Si pagano tasse in più?

No, la destinazione di 8, 5 e 2per mille non comporta maggiori imposte. Ciò che si destina è una piccola partedell’imposta Irpef dovuta, già trattenuta e niente più; è il Governo che poidistribuisce una parte dell’imposta già pagata dal contribuente.

E chi non deve fare la dichiarazione dei redditi?

I contribuenti che non devonopresentare la dichiarazione possono destinare 8, 5 e 2 per mille dell’Irpef,apponendo lapropria firma nella pagina del CUD dedicata alla scelta per la destinazionedell'8, 5 e 2 per mille dell’IRPEF ed inserire il codice fiscale delbeneficiario. Inserire poi il foglio in una busta chiusa, avendo cura diindicare sulla busta nome cognome e codice fiscale e scrivendo: DESTINAZIONEOTTO, CINQUE O DUE PER MILLE IRPEF, a seconda della scelta fatta e recarsipresso un ufficio postale o presso un CAAF oppure dal proprio commercialista.

a cura della FEDERCONSUMATORI FOGGIA