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RESTO AL SUD

Incentivo per under 46: requisiti, attività e spese ammesse.

02/03/2020 / Sociale e Società

Tra i vari incentivi messi a disposizione dallo Stato vi è anche quello che riguarda un’altra categoria di soggetti gli under 46, che decidono di intraprendere un’attività imprenditoriale; stiamo parlando di Resto al Sud.

Prima condizione per poter usufruire dell’incentivo, oltre ad avere un’età compresa tra i 18 e 45 anni, è quella di essere residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia o nelle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e 2017, oppure trasferire la residenza nelle suddette regioni dopo la comunicazione di esito positivo della domanda. Questo perché l’obiettivo è anche quello di rilanciare l’economia del Mezzogiorno d’Italia.

I soggetti che fanno domanda non devono avere un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per l’intera durata del finanziamento; non essere titolari di altra attività e, poiché è stato esteso anche ai liberi professionisti, questi non siano titolati di partita iva, nei 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda, per lo svolgimento di attività analoga a quella per la quale si chiede l’incentivo stesso e siano iscritti all’ordine o al collegio professionale.

Possono accedere anche le società, le cooperative, le ditte individuali costituite successivamente alla data del 21 giugno 2017, o gruppi di persone che si costituiscono in società entro 60 giorni (o 120 se residenti all’estero) dopo l’esito positivo della valutazione.

Le spese ammesse per richiedere l’incentivo sono:

opere edili relative a interventi di ristrutturazione e/o manutenzione straordinaria connessa all’attività del soggetto beneficiario nel limite massimo del 30% del programma di spesa complessivo;

- macchinari, impianti ed attrezzature nuove di fabbrica;

- programmi informatici e servizi per le tecnologie dell’informazione e della telecomunicazione (Tic) connessi alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;

- spese relative al capitale circolante inerente allo svolgimento dell’attività d’impresa nella misura massima del 20% del programma di spesa complessivo (spese per materie prime, materiali di consumo, semilavorati e prodotti finiti, utenze e canoni di locazione per immobili, eventuali canoni di leasing, acquisizione di garanzie assicurative funzionali all’attività finanziata).

Non sono ammesse le spese che riguardano: l’acquisto di beni con il sistema della locazione finanziari del leasing ad eccezione dei canoni di leasing maturati entro il termine di ultimazione del progetto imprenditoriale; l’acquisto di beni di proprietà di uno o più soci dell’impresa richiedente le agevolazioni o di un parente ed affine entro il terzo grado; gli investimenti di mera sostituzione di impianti, macchinari e attrezzature; spese effettuate mediante il cosiddetto contratto chiavi in mano; spese di importo unitario inferiore a 500 euro; spese notarili, imposte, tasse; spese per l’acquisto di automezzi, tranne quelli strettamente necessari al ciclo di produzione; spese per commesse interne, impianti, macchinari ed attrezzature usati; spese per gli emolumenti dei dipendenti.

Il finanziamento copre il 100% delle spese ammissibili, e consiste in un contributo a fondo perduto pari al 35% dell’investimento complessivo erogato da Invitalia, e un finanziamento bancario pari al 65% dell’investimento complessivo (finanziamento a tasso zero, erogato da una delle banche convenzionate, rimborsabile in 8 anni, di cui i primi due di preammortamento, il pagamento della prima rata avviene dopo due anni dall’ottenimento del finanziamento); può arrivare ad un massimo di 50.000 euro se il proponente è una persona fisica e ad un massimo di 200.000 euro nel caso di società.

Le attività per le quali si può fare domanda sono quelle che riguardano: la ristorazione e somministrazione; turismo e ricettività; servizi alla persona; formazione ed istruzione; servizi di assistenza sanitaria e sociale. Restano escluse tutte le attività commerciali sia al dettaglio che all’ingrosso e attività legate all’agricoltura e silvicoltura

L’istanza di accesso al finanziamento, corredata dal progetto imprenditoriale (Business Plan) e dalla documentazione specifica prevista, va inviata attraverso una piattaforma dedicata su Invitalia (soggetto gestore), che provvede all’istruttoria, e valuta anche la sostenibilità tecnico-economica del progetto; si possono presentare fino ad esaurimento delle risorse ed inoltre, occorre prima di presentare la domanda, registrarsi alla piattaforma online predisposta da Invitalia e disporre di una firma digitale e di un indirizzo di posta elettronica certificata (Pec).

Le domande vengono valutate in ordine cronologico di arrivo (procedura a sportello) mediamente entro 60 giorni dalla presentazione. Invitalia verifica il possesso dei requisiti, e poi esamina nel merito le iniziative, anche attraverso un colloquio con i proponenti.

Fonte:

https://www.leggioggi.it/2020/01/23/resto-al-sud-anche-a-professionisti-e-under-46-novita-nuovi-requisiti-domanda/