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Torremaggiore

07/06/2019 / Sociale e Società

Terrae Maioris, frammenti di vita medievale a Torremaggiore

Mancano solo pochi giorni alla IV edizione di Terrae Maioris – Frammenti di vita medievale, la grande festa organizzata dall’Associazione Culturale Borgo Antico di Torremaggiore che quest’anno si terrà dal 7 al 9 giugno nel centro storico della città.

Degno di lode l’impegno dell’Associazione nel valorizzare il territorio, mettendo in campo varie iniziative finalizzate alla salvaguardia del patrimonio storico, artistico e architettonico, ricordandone le origini avvenute proprio dopo la distruzione di Fiorentino, attualmente sito archeologico in agro di Torremaggiore, che ospitò il grande imperatore della casa di Svevia, Federico II, ormai in fin di vita. La storia racconta che, intorno al 1255, i profughi della città medievale chiesero rifugio nei pressi dell’abbazia benedettina e del Castrum normanno svevo, fondando così il primo nucleo urbano, denominato Codacchio.

Il programma delle giornate

Venerdì 7 giugno

L’evento si apre con la cerimonia del Premio Artistico Letterario “L’uomo senza memoria non sarebbe nulla e non saprebbe far nulla”. A conclusione della serata, alle 20.30 presso la Porta Uguccione, sarà messa in scena una rappresentazione teatrale della Disfatta di Fiorentino a cura di Simona Innelli e dell’Associazione Terzo millennio. Alla realizzazione della rievocazione storica contribuiranno anche gli Arcieri storici di Torremaggiore e il Gruppo Storico Normanno Saraceno di Altamura.

Sabato 8 giugno

La seconda giornata sarà all’insegna degli antichi sapori, con una cena medievale sulla strada maestra centro storico, alle 20:30. Musica, spettacolo e pietanze tipiche allieteranno gli ospiti, in un’atmosfera d’altri tempi.

Domenica 9 giugno

Suoni, danze e spettacoli a tema contribuiranno a rendere ancor più suggestiva la Festa Medievale, grazie ai soci, scuole, associazioni e numerosi figuranti che animeranno il borgo antico tra rulli di tamburi e profumi delle degustazioni tipiche.

Un po di storia

La storia della cittadina è legata a quella del Monastero Terrae Maioris e al borgo medievale di Castel Fiorentino (o Fiorentino di Puglia), i cui ruderi si trovano in agro di Torremaggiore a 10 km dall'abitato presso la strada provinciale San Severo-Castelnuovo della Daunia. Fiorentino, borgo bizantino di frontiera, fu rifondato a opera del catapano Basilio Boioannes intorno al 1018. In seguito, esso cadde sotto il controllo normanno, poi svevo, quindi angioino. Fiorentino è passato alla storia perché ha accolto l'imperatore Federico II, deceduto nella sua domus nel dicembre 1250. Nel 1255 il borgo fu attaccato dalle soldataglie di papa Alessandro IV, nemico degli Svevi. Intanto agli abitanti di Dragonara, un altro borgo medievale situato a ovest di Torremaggiore, di cui resta solo un castello adibito a usi agricoli, capitò la stessa sorte, e tutti i suoi abitanti si rifugiarono nei pressi del Castrum normanno-svevo di Torremaggiore, all'ombra dell'abbazia benedettina di san Pietro insieme agli abitanti di Fiorentino. Così, l'abate Leone permise loro di fondare un nuovo borgo, che verrà indicato col termine Codacchio nel XVII secolo. La fusione dei profughi di Fiorentino e Dragonara con gli abitanti del casale abbaziale di Terra Maggiore diede vita all'odierna cittadina di Torremaggiore. Quest'ultima denominazione prende spunto, molto probabilmente, dalla torre normanno-sveva che tuttora costituisce il nucleo più antico del Castello Ducale.

Cosa vedere

• Santuario di Maria SS. della Fontana: trae origine da un'antica cappella rurale con annessa fontana pubblica, edificate intorno al X secolo dai benedettini di San Pietro. Originariamente dedicata alla Madonna dell'Arco, fu ristrutturata nel XVI secolo dal duca Giovan Francesco de Sangro e successivamente, a spese dei fedeli, nel 1830 e 1894. Durante i lavori di ampliamento eseguiti tra il 1916 e il 1920 assunse l'aspetto neo-romanico, a firma dell'architetto Ettore Lanzinger. Subì imponenti lavori di restauro negli anni 1973-1976, che modificarono profondamente l'interno. Vi si venera un affresco, probabilmente cinquecentesco, raffigurante la Madonna coi santi Francesco d'Assisi e Antonio di Padova, nonché il simulacro della Vergine, del 1897. Sulla piazza prospiciente il santuario, si erge il monumento alla Madonna della Fontana inaugurato il 16 aprile 1990. Nei pressi sorgeva la Fontana monumentale, costruita dai benedettini per sopperire alle necessità idriche del monastero di San Pietro e del casale Terrae Maioris. La fontana raccoglieva le acque sorgive provenienti dal piano comunale che, grazie a un acquedotto sotterraneo dotato di spiracoli, trovavano sbocco proprio dinanzi a Santa Maria dell'Arco (da qui l'origine dell'appellativo Chiesa della Fontana). A causa di profonde lesioni della volta e degli alti costi di manutenzione, il Comune fece demolire la fontana nel 1906. Questo provocò infiltrazioni di acqua sia nei sotterranei delle abitazioni circostanti sia nelle fondazioni della chiesa stessa, che ne resero pericolante la struttura, successivamente consolidata.

• La Chiesa matrice di San Nicola è stata costruita nel XIII secolo dai profughi di Fiorentino che fondarono il Codacchio, il quartiere medievale che sorge di fronte alla chiesa. Per via di questa origine, i parroci conservano il titolo onorifico di canonici di Fiorentino. Le fu annessa la cura delle anime fin dalla sua origine. Distrutta dal terremoto del 1627, fu ricostruita e riaperta al culto nel 1631. L'armonioso interno, a tre navate, conserva un coro ligneo, un dossale intagliato del XVII secolo aurifregiato con al centro il simulacro di san Nicola, cappelle laterali, tele di varie epoche e lapidi funerarie. Il campanile è di stile romanico-pugliese.

• La chiesa di Santa Maria della Strada è la seconda parrocchia storica. Fondata dalla popolazione greco-albanese residente a Torremaggiore nel Cinquecento, è stata eretta a parrocchia nel 1593. L'interno, a navata unica, ha due cappelloni laterali, quello della riconciliazione e quello del sacramento. Nel tempio si venera il simulacro di san Sabino di Canosa, patrono principale della città, e si conserva una fonte battesimale in pietra del 1604.

• La chiesa di Sant'Anna (o del Rosario) fu eretta nel 1701 dal principe Paolo de Sangro quale sepolcreto di famiglia. Donata da Raimondo di Sangro alla confraternita del Rosario nel 1756, fu danneggiata da un incendio nel 1926 e restaurata dall'artista concittadino Vittorio Rotelli. Gli ultimi restauri risalgono al 1998. L'unica navata, conclusa da uno scenografico presbiterio sopraelevato, custodisce i simulacri della Vergine del Rosario e del Cristo morto, quest'ultimo recato in processione il Venerdì Santo. Dietro all'altare è conservato il Cristo distrutto nell'incendio, ancora intatto, ma carbonizzato. Da segnalare la cripta sepolcrale.

Il castello dei duchi di Sangro è monumento nazionale dal 22 agosto 1902. Ampliato a più riprese intorno a un'originaria torre normanna, si è cristallizzato in forma rinascimentale. È caratterizzato da sei torri, quattro circolari e due quadrate. La torre quadrata centrale, il maschio, è la parte più antica del castello ed è caratterizzata da una meridiana sul lato che si affaccia sul cortile. Lo stesso cortile, cui si accede dall'ingresso principale, è contraddistinto da una pavimentazione in pietra lavica, da un cancello sulla sinistra, che immette al piano ammezzato, subito seguito dalla scala di accesso alla sala del trono e quindi al piano nobile. In fondo, sul lato opposto all'accesso, si trovano invece un portico e il pozzo interno del castello. La solenne sala del trono, al piano nobile, raggiungibile con un'ampia doppia scala, è circondata da un ricco fregio ad affresco realizzato nel Seicento. Il piano ammezzato (ex corpo di guardia) ospita la mostra archeologica dei reperti di Fiorentino. Prospiciente il castello, sorge l'edificio del teatro Ducale, anticamente collegato al castello mediante un arco di cui rimane visibile l'attaccattura sulla facciata del teatro.

Il Monumento ai caduti, realizzato da Giacomo Negri nel 1923 per commemorare i caduti della prima guerra mondiale. In onore dello scultore, presso il Castello Ducale è stato istituito un piccolo museo nel quale sono esposte alcune tra le sue opere.

Fonti: https://www.puglia.com - Wikipedia.org