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VAI AL QUARATINO A COMPRARE IL LATTE

30/05/2020 / Lo sapevate che...

Così dicevano le nostre nonne per indicare il negozio di generi alimentari; ma perché veniva usato questo vocabolo? non ve lo siete mai chiesto?

Il termine deriva direttamente da Coratino, inteso come abitante di Corato, piccolo comune in provincia di Bari da cui provenivano i venditori di cacio, in quanto questi ultimi avevano la privatizza, ovvero l’esclusiva, di vendere determinati prodotti alimentari.

Da documenti relativi a vertenze giudiziarie si registra la presenza dei coratini già nel ‘600, nel ‘700 certezze maggiori sulla presenza dei Coratini e la loro attività di pizzicagnoli ci vengono dal catasto di Foggia iniziato nel 1741, ove abbiamo: Francesco Venituccio di Corato, Negoziante di cascio, fuoco acquisito, d’anni 38… esercita un negozio di cascio all’ingrosso e Francesco Roselli di Corato negoziante di cascio.

Un altro casato coratino che si stabilirà poi definitivamente a Foggia, i Mongelli, che gestivano un commercio di formaggi ed un negozio sito nella Piazza di questa città di Foggia vicino al Monastero dei PP. Teatini di San Giuseppe.

I Coratini ci hanno anche lasciato un’antica ricetta che è forse quella di una specie di panettone locale. Si tratta di una ricetta che per dosi e sapori si avvicina ad una specie di panettone senza uvetta, in cui prevalgono ingredienti come il mosto dolce, ovvero il vincotto, bandiera della nostra gastronomia ed aromi forti come garofano, pepe ed altri.

Proprio ai Coratini, che esercitavano la loro attività di pizzicagnoli soprattutto lungo l’antica via Arpi,  la tradizione popolare assegna anche la cacciata, ovvero l’esilio fuori del tracciato delle antiche mura cittadine, di Sant Misrill, San Miserello, un fantastico Santo protettore dei magri.

Si dice che la statua del Santo fosse esposta un tempo in una delle chiese del centro storico, ma i Coratini, re della buona tavola, non apprezzavano la magrezza della statua e tramarono per un suo trasferimento in una chiesa più periferica, fu così che la statua fu trasferita in una delle nicchie poste sul portale che immette al complesso monumentale delle Croci ed adottata con molto piacere dai Terrazzani abitanti intorno alla Chiesa delle Croci; la loro povertà ne faceva un ottimo Santo Patrono! Purtroppo con il passare del tempo la povera Statua si consumò fino a scomparire del tutto, qualcuno dice per la sua esasperata dieta, altri perché era stata realizzata in materiale povero.

Fonte:

https://manganofoggia.it/i-quaratini-e-sant-misrill/